Come creare un sito web

Tempo fa un caro amico mi chiese come avessi fatto a creare un sito internet e se avesse potuto farlo anche lui. In particolare quello che il mio amico (e molti come lui) vorrebbe fare è solo condividere le proprie idee e opinioni su internet, farsi conoscere, parlare di chi/cosa lo colpisce e chi no.

Internet da quest’opportunità e la da anche gratis, scendendo a compromessi. Esistono siti di Blogging dove è possibile iscriversi ed avere un sito proprio dove parlare di ciò che ci pare senza dover pagare nessuno. Uno di questi è www.blogger.com oppure wordpress.com , ad entrambi è possibile iscriversi gratuitamente ed avere un nome del sito (dominio) del tipo www.TuoNome.wordpress.org , ovvero un dominio di terzo livello.

I limiti di siti del genere consistono nell’essere in generale valutati meno da Google e dagli altri motori di ricerca.

Comunque in generale la cosa più importante per avere visite è curare i contenuti. Che cosa significa curare i contenuti? Aggiornarli di continuo, scrivere almeno un contenuto a settimana se non al giorno, rispondere ai commenti ecc…

Ci sono poi diverse filosofie di pensiero riguardo gli argomenti di cui un sito dovrebbe parlare, c’è chi ritiene che alla creazione di un sito bisognia scegliere una nicchia di pubblico, un settore di cui parlare e rimanere sempre in quel contesto in modo da specializzarsi e diventare col tempo un sito autorevole in quel particolare settore. Altri invece credono che parlando di più argomenti riescano ad interessare più persone e quindi aumentare le visite. Altra caratteristica importante è la qualità dei contenuti, che oltre alla quantità di visite uniche ti permette di avere visitatori abituali che ritengono valido il tuo sito.

I due siti presentati fino ad ora sono però per i non addetti ai lavori, alle persone che non sanno o vogliono programmare. Per chi volesse invece avere gratis spazio web da gestire come vuole allora, ci sono Altervista, Netsons o ilbello. Questi siti permettono di accedere a spazio web, con server php e base di dati MySql, in modo completamente gratuito. Per creare un sito è però necessario conoscere un linguaggio di programmazione lato web o comunque almeno l’HTML, Altervista permette l’installazione automatica di CMS quali Wordpress, Joomla, Drupal ed altri per aiutare la creazione del sito. Il nome del sito sarà

L’ultimo step da fare è comprarsi un proprio dominio e spazio web, quest’ultima opzione è l’unica che ha sempre un costo, anche se minimo. Esistono infatti siti di hosting come misterdomani.eu che per 16€ offrono un dominio di secondo livello (www.tuonome.it/org/com/eu/….) con 1GB di spazio web, server php, base di dati mysql e posta elettronica. Aruba è più caro ma garantisce anche backup settimanali e giornalieri e spazio illimitato per i dati (non per il database). Questo tipo di hosting si chiama condiviso, perché si condivide fisicamente lo stesso server con altri siti, questo in generale non compromette il comportamento del sito, ma potrebbe rallentarne le prestazioni.

Esiste un’ultima possibilità, la più costosa, ed è fittare un server. Viene detto anche hosting dedicato e ha solitamente un costo molto più elevato (almeno di dieci volte rispetto al condiviso). Questa soluzione permette di poter gestire da remoto un computer SERVER avendo il pieno accesso a tutte le sue risorse, potendoci installare programmi e quindi potendo far partire un sito web creato con qualsiasi linguaggio, dalle Servlet-Java a Ruby on rails, passando per Python e tanti altri, potendo scegliere anche il dbms tra i vari in commercio come Oracle o Microsoft SQL Server. Le prestazioni del sito saranno in questo caso comunque migliori rispetto al server condiviso, quest’opzione è infatti da suggerire a siticon un alto tasso di visite e di interrogazioni sul database. Solitamente quest’ultima non è un opzione che utenti singoli scelgono, di solito va bene per grandi aziende o siti di interesse comune come Facebook o dei portali molto trafficati come MSN , Libero e Virgilio.

In conclusione la maggior parte dei siti che conosco e visito abitualmente sono di secondo livello ed hanno un dominio di secondo livello, ciononostante sono partiti spesso da domini gratuiti, poi una volta raggiunto un buon target di visite sono passati ad un servizio più professionale. Il mio consiglio è proprio di fare così, se si ha voglia di scrivere un blog si può iniziare con i servizi gratuiti, se il sito avrà successo si potrà optare per un Dominio + Host a pagamento.