Un napoletano va a Milano, dorme in una casa che non è la sua, prende un'auto che non è sua, gira per il centro con una bici o con un monopattino che non è suo. È l’inizio di una barzelletta? No, è semplicemente come vivo la sharing economy a Milano. Eccovi in breve la mia visione della sharing economy, l’economia della condivisione .
Se pensiamo al costo di un’auto questo è dato da tanti fattori. Innanzitutto il prezzo iniziale, al quale vanno aggiunti il costo dell’assicurazione e il bollo. Oltre a questi costi fissi c’è anche da pagare la benzina. Mentre però la benzina si paga in base a quanto si usi effettivamente l’auto, gli altri costi non cambiano. Quando ho pensato alla possibilità di acquistare un’auto per me il mio primo pensiero è stato il rapporto tra il costo e l’effettivo tempo di utilizzo. Senza contare poi che un’auto una volta acquistata perde parte del suo valore e con il passare del tempo diventa obsoleta perdendo ancora più valore.
Il car sharing
Il car sharing consiste nel noleggiare un’auto e pagare per i minuti di utilizzo. Un’idea semplice e intelligente che permette a tutti di muoversi in città. È una soluzione più economica dei taxi anche se però è sempre necessario trovare parcheggio. È inoltre possibile anche trovare l’auto sporca o con puzza di fumo. Inoltre bisogna trovarla… le auto a disposizione a Milano ad esempio sono davvero tante. Ultimo vincolo bisogna poter guidare un’auto, quindi avere patente, essere sobri e nel completo rispetto delle leggi. Eliminati questi vincoli si paga un’auto per quello che si utilizza, senza sprechi.
Il bike sharing
L’idea del car sharing è applicabile anche alle bici, in questo caso però si rimuovono vari vincoli tra i quali la maggior età dell’utilizzatore e tutti i problemi di parcheggio. C’è però il problema dei vandali che rovinano e distruggono le biciclette.
Il couchsurfing
Il couchsurfing, ovvero la condivisione del proprio divano è molto usata nelle città turistiche. In pratica si offre la possibilità a qualcuno di dormire a casa propria ed in cambio si ottiene la possibilità di dormire a casa di qualcun altro o semplicemente conoscere nuove persone con culture differenti.
Il caso particolare
In conclusione volevo parlare di una variante della sharing economy molto particolare, il cloud gaming. In pratica poter giocare a casa propria ma senza possedere una console da gioco ma solo una connessione ad internet. Le offerte più conosciute al momento sono Google Stadia e Nvidia GeForce Now (entrambe in beta). L’idea è sempre la stessa, perché comprare un componente che dopo qualche anno diventerà obsoleto? In questo caso si noleggia la possibilità di usare i potenti centri di calcolo offerti da Nvidia e Google per giocare previo un pagamento di qualche euro al mese.