Quando ci si trova davanti un problema di qualsiasi tipo e si cerca una soluzione si migliora, si cresce analizzando le possibili alternative e la loro applicazione. In base al risultato capiamo se e quanto una soluzione sia valida. Per migliorarsi bisogna quindi porsi sempre nuovi problemi o sfide da affrontare, aumentare le proprie conoscenze per specializzarsi in un campo oppure al contrario affrontare tematiche nuove perconoscere un insieme più vasto di argomenti.
Il problema è sempre lo stesso, tutti si lamentano dei propri problemi ma nessuno si impegna in maniera adeguata per risolverli. La giustificazione banale di tutti è che non c’è tempo per farlo, eppure il tempo c’è solo che lo si spreca! Chi ha mai programmato con l’extreeme programming sa cos’è un pomodoro, non la pianta ma il timer. Il pomodoro è un timer di venti minuti, nei minuti scanditi dal pomodoro si lavora, poi c’è una pausa e poi si ricomincia a lavorare. Ebbene utilizzando questa tecnica la produttività aumenta in maniera incredibile, perché? Perché in quei venti minuti ci si concentra solo ed esclusivamente su di un problema dedicandoci il 100%, senza distrazioni come cellulare, facebook o altro. Presi come siamo nel nostro multitasking quotidiano pensiamo ad una cosa mentre ne facciamo un’altra ed il risultato è che spesso qualsiasi cosa facciamo otteniamo sempre un risultato mediocre, credendo così che mediocri siano le nostre capacità.
Il primo punto per migliorare se stessi è effettuare uno scheduling delle nostre attività, per chi lavora lo scheduling può essere settimanale in quanto cinque giorni a settimana dedichiamo almeno 8 ore al nostro lavoro.
Il secondo punto per migliorare se stessi è includere nel nostro scheduling delle ore ( almeno due a settimana ) per la nostra formazione. Non importa che sia andare in palestra, fare un corso di cucito o in generale un qualsiasi corso ( anche online). Quando iniziamo a fare qualcosa di diverso miglioriamo da due punti di vista: impariamo qualcosa di nuovo e impariamo ad imparare qualcosa di diverso da quello sul quale lavoriamo ogni giorno. In pratica è un po’ l’opposto di quello che succede nei giochi di ruolo, più aumentiamo un abilità più diventa facile aumentare altre abilità.
Lo sviluppare una nuova conoscenza porta poi ad una personale soddisfazione, quando riusciamo bene in un campo nuovo, e questo porta al desiderio di continuo miglioramento e continua formazione.
Da cosa iniziare? Quello che consiglio è la lingua inglese. Imparando l’inglese diventa più facile viaggiare all’estero e fare nuove esperienze, inoltre rimanendo seduti a casa con un computer collegato ad internet sarà possibile fruire di una serie praticamente infinita di corsi online, gratuiti e non, in Inglese su qualsiasi argomento.
Se credi di non avere abbastanza tempo lo scheduling ti permetterà di poterti organizzare al meglio. Logicamente ci sono attività per le quali serve avere un determinato orario libero come ad esempio un corso di ballo o di sport di gruppo, eppure ci sono tante attività nelle quali puoi migliorare dove e quando vuoi, prendiamo ad esempio puoi imparare l’inglese con Duolinguo oppure fare esercizio fisico con 7 minutes workout o seguendo un corso di yoga su youtube, tutto sta nell’impegnarti.
L’ultimo consiglio che sento di darti se sei sfiduciato e credi che con il poco tempo libero che hai non sei in grado di imparare qualcosa di nuovo è che bastano in media venti ore per imparare una nuova abilità come suonare uno strumento come puoi vedere nel video appena sotto.
Ti lascio con questo testo di Seth Godin, logicamente in inglese:
Transformation tourism
"I bought the diet book, but ate my usual foods.""I filled the prescription, but didn't take the meds."
"I took the course... well, I watched the videos... but I didn't do the exercises in writing."
Merely looking at something almost never causes change. Tourism is fun, but rarely transformative.
If it was easy, you would have already achieved the change you seek.
Change comes from new habits, from acting as if, from experiencing the inevitable discomfort of becoming.
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